Stabilizzazione tartarica: come scegliere il metodo in cantina

Uno studio condotto in Sicilia e presentato su Il Corriere Vinicolo analizza prestazioni tecniche, costi e vincoli normativi delle principali tecniche di stabilizzazione tartarica. Dati, confronti e indicazioni operative per le cantine.

Data:

November 19, 2025

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Argomenti:
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  • CV 36/2025
  • elettrodialisi
  • KPA
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  • Pietro Russo
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  • tecniche di cantina

Stabilizzazione tartarica: come scegliere il metodo in cantina

La stabilità tartarica è uno snodo tecnico che ogni cantina affronta, spesso dando per scontato un equilibrio che invece richiede scelte ponderate, conoscenza dei materiali e attenzione crescente alle norme. Nel suo articolo pubblicato su Il Corriere Vinicolo n. 36 – Cantina, Pietro Russo – enologo e Master of Wine – propone una lettura ampia e rigorosa del tema, andando oltre la consueta distinzione fra tecniche tradizionali e approcci innovativi.

Lo studio condotto in Sicilia e presentato da Russo offre infatti un quadro aggiornato delle quattro principali strategie oggi adottate: stabilizzazione a freddo, poliaspartato di potassio (KPA), elettrodialisi (ED) e carbossimetilcellulosa (CMC). Un confronto non solo tecnico, ma anche economico e normativo, che mostra come nessun metodo sia universale: ogni scelta dipende dal vitigno, dalla dimensione aziendale, dagli obiettivi di qualità e, oggi più che mai, dagli obblighi di etichettatura introdotti dal Regolamento europeo 2021/2117.

Il caso studio su Grillo e Nero d’Avola, condotto in cantina su scala reale, evidenzia comportamenti diversi fra bianchi e rossi, con il KPA particolarmente efficace sul Grillo e con ED e KPA performanti sul Nero d’Avola, mentre il freddo conferma affidabilità e costi elevati. Non mancano riflessioni critiche: l’elettrodialisi riduce i metalli, ma richiede investimenti; gli additivi devono essere dichiarati in etichetta; la tradizione del freddo paga dazio ai consumi energetici; la CMC risulta meno incisiva a parità di dosaggio.

Accanto ai dati sperimentali, Russo integra le percezioni delle cantine siciliane, restituendo una fotografia preziosa delle pratiche reali: il freddo domina, mentre le tecniche più recenti faticano a diffondersi, frenate da costi, vincoli normativi e timori legati alla trasparenza.

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Ultimo aggiornamento: November 19, 2025 8:52 AM