L’Istituto per la Ricerca su Vino, Alimentazione e Salute (Irvas), presieduto dal professor Attilio Giacosa, inaugura la propria presenza su LinkedIn con un obiettivo chiaro: costruire uno spazio stabile di informazione scientifica rigorosa, dove il rapporto tra vino, alimentazione e salute possa essere affrontato con metodo, equilibrio e senza derive ideologiche. Una scelta attesa, che segna l’avvio di una strategia comunicativa più strutturata e orientata al dialogo con la comunità professionale.
Nel contributo pubblicato su Il Corriere Vinicolo n. 36, Giulio Divo offre una lettura puntuale delle ragioni che spingono l’Istituto a presidiare la piattaforma professionale per eccellenza. LinkedIn, per sua natura, consente di creare reti qualificate tra medici, ricercatori, giornalisti, decisori pubblici, operatori del vino e della ristorazione. È un ambiente dove la comunicazione scientifica può circolare in modo ordinato, tracciabile, basato sulle fonti e privo di quelle polarizzazioni che oggi dominano il discorso pubblico sul tema alcol-salute.
La nuova pagina di Irvas avrà una duplice funzione: da un lato rappresentare il canale ufficiale per la divulgazione delle iniziative scientifiche dell’Istituto—convegni, aggiornamenti, linee guida, studi interdisciplinari—dall’altro intervenire con tempestività quando il dibattito pubblico assume toni distorti o pseudoscientifici. È una “call to action” rivolta a tutti gli attori della filiera che vogliano contribuire a una narrazione più equilibrata e documentata del vino nella società contemporanea.
Il cuore del progetto rimane la missione originaria di Irvas: non sostenere un prodotto, ma promuovere conoscenza, responsabilità e misura. Nel solco della dieta mediterranea, l’Istituto ribadisce che la distinzione cruciale è tra uso e abuso, e che la salute pubblica si tutela attraverso informazioni affidabili, non con slogan allarmistici o estremismi. La pubblicazione del recente decalogo per un consumo moderato e consapevole va esattamente in questa direzione.
Con l’apertura del canale LinkedIn, Irvas compie dunque un passo decisivo verso una comunicazione scientifica più accessibile, trasparente e partecipata. L’invito, rivolto alla filiera vitivinicola e non solo, è semplice: seguire, condividere, contribuire. Perché costruire una cultura della moderazione è responsabilità collettiva, e richiede una voce autorevole capace di riportare il dibattito sul terreno della ragionevolezza scientifica.