Dumping sul Brandy Europeo: La Cina Estende le Indagini al 2025

Nel gennaio 2024, in seguito ad una denuncia presentata da parte della China Alcoholic Beverages Association, il Ministero cinese del commercio (MOFCOM) aprì unìindagine per presunto dumping sul brandy importato in Cina dall’Unione Europea (ne avevamo parlato qui)

Successivamente, nel giugno dello scorso anno, si era diffusa la notizia che presto sarebbero state annunciate da parte della Cina tariffe di ritorsione sul brandy europeo (ne avevamo parlato qui). Tale pericolo sembrò tuttavia parzialmente scongiurato quando a fine agosto, il MOFCOM, annunciando la chiusura delle indagini preliminari e pur avendo riscontrato prove di avvenuto dumping (da parte in particolare di tre produttori francesi di brandy, con margini tra il 30,6% e il 39%), in grado di arrecare danno all’industria nazionale, non aveva stabilito l’entrata in essere di dazi compensativi o di altre azioni nei confronti delle aziende coinvolte.

Il “temporeggiare” del ministero cinese era allora stato letto da alcuni osservatori di questo mercato come mossa strategica nel più ampio contesto delle relazioni commerciali tra UE e China, in particolare nel contesto della spinosa questione dei dazi UE sui veicoli elettrici prodotti in Cina (si veda in merito qui).

Il 25 dicembre scorso, tuttavia, il MOFCOM – a seguito di una richiesta proprio degli esportatori europei e considerando“la complessità della questione” (come dichiarato in una conferenza stampa dal portavoce del ministero He Yongqian) - ha annunciato un’estensione dell’indagine avviata a gennaio. I termini dell’indagine (che avrebbe dovuto concludersi a gennaio 2025) sono stati estesi al 5 aprile 2025.

Nel frattempo, tra gennaio e novembre 2024, le esportazioni di brandy francese in Cina hanno fatto registrare un calo del 20,25% in termini di volume e del 27,41% in termini di valore sullo stesso periodo dell’anno precedente. La Francia ha una quota di oltre il 99% nelle importazioni in Cina di questo prodotto.

FEB