Produzione vinicola globale 2024: il livello più basso dal 1961 secondo OIV
Le stime OIV per la produzione vinicola globale del 2024 indicano un calo del 2% rispetto al 2023, con livelli tra i più bassi. L'UE27 è prevista a 139 milioni di ettolitri (-3%). L'Italia si conferma il primo produttore mondiale. Gli USA vedranno una diminuzione del 3%. Nell'emisfero australe, l'Argentina cresce del 23%, mentre il Cile e l'Australia registrano cali rispettivi del 15% e del 5%. Il calo complessivo è attribuito a eventi climatici e difficoltà economiche."
December 6, 2024
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Produzione vinicola globale 2024: il livello più basso dal 1961 secondo OIV
In occasione delle celebrazioni dei 100 anni dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV), lo scorso 29 novembre (anniversario della firma a Parigi nel 1924 del trattato di fondazione dell’Office International de la Vigne et du Vin), Giorgio Delgrosso, capo del dipartimento statistico dell’Organizzazione, ha presentato le prime stime provvisorie sulla produzione globale di vino 2024. Le stime sono raccolte nel report World Wine Production Outlook OIV First Estimates (29.11.2024).
Il calo di produzione già consistente nel 2023 (-10% vs 2022 fino a 237 milioni di ettolitri) si è riproposto anche nel 2024.
Le prime stime preliminari di OIV indicano infatti che la produzione globale complessiva si attesterà tra i 227 e i 235 milioni di ettolitri (sono esclusi mosti e succhi d'uva). Il volume alla metà della forbice prevista è dunque di 231 milioni di ettolitri (-2% vs 2023 e –13% sulla media decennale). Se così fosse il 2024 registrerebbe la produzione più bassa dal 1961 (quando si produssero 220 milioni di ettolitri), a causa soprattutto - come già era stato lo scorso anno - degli eventi climatici avversi e delle globali difficoltà economiche e di mercato. Le stime sono state fatte raccogliendo i dati da 29 paesi produttori, che insieme rappresentano l’85% di tutta la produzione vinicola mondiale.
La produzione vinicola stimata per il 2024 nei paesi dell’EU27 è di 139 milioni di ettolitri (-3% vs 2023 e -11% vs media degli ultimi cinque anni). Se confermato questo volume sarebbe il più basso di questo secolo, ma allo stesso tempo l’UE27 rappresenterebbe una quota del 60% della produzione globale, share in linea con la quota media degli ultimi dieci anni.
L’Italia sarà con buona probabilità il più importante produttore vinicolo 2024 sia dell’Europa che del mondo (stimati 41 mhl, +7% vs 2023). Per la Francia previsti invece 36,9 mhl (-23% vs 2023). La Spagna, terzo produttore dell’EU27, produrrà invece, secondo le stime OIV, circa 33,6 mhl (+18% vs 2023). Calo di produzione previsto anche per Germania ( -6% vs 2023 fino a 8,1 mhl) e Portogallo (-8% fino a 6,9 mhl).
Tra gli altri grandi produttori extra UE27 dell’emisfero boreale sono previsti 23,6 milioni di ettolitri per gli Stati Uniti (-3% vs 2023 e -1% vs media quinquennale), 4,7 mhl per la Russia (+5% vs 2023 e +4,6 vs media quinquennale), 2,4 mhl per la Georgia (+27% e +20% vs media quinquennale).
Non sono ancora disponibili i dati per la Cina, che nel 2023 ha produsse 3,2 milioni di ettolitri di vino.
Per quanto concerne invece l’emisfero australe, la produzione totale stimata è di 46 milioni di ettolitri (-2% vs 2023 e -12% vs media dei cinque anni). I paesi produttori dell’emisfero sud rappresentano il 20% di tutta la produzione vinicola globale.
Le stime per l’Argentina indicano una produzione prevista di 10,9 mhl (+23% vs 2023 ma -4% sulla media degli ultimi cinque anni); quelle per il Cile invece 9,3 mhl (-15% vs 2023 e -21% sulla media degli ultimi cinque anni). Dal Sudafrica si attendono 8,8 mhl (-5% vs 2023 e -15% sulla media degli ultimi 5 anni). Dall’Australia 10,2 mhl (+5% ma -16% vs media degli ultimi cinque anni).
La Conferenza del centenario è stata anche occasione per la presentazione da parte del direttore generale di OIV, John Barker, dei dati preliminari di un eccezionale studio sul settore mondiale della vite e del vino negli ultimi cent’anni, che avrà dati storici su superfici vitate, produzione, consumi e commercio, raccolti per 79 paesi produttori. La ricerca sarà pubblicata nel 2025.
Le slide delle presentazioni di Barker e di Delgrosso sono disponibili qui.
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