L’analisi organolettica dei vini No-Low: un’inchiesta tra le associazioni di sommellerie

Un’indagine esclusiva firmata da Giulio Somma e Flavia Rendina per Il Corriere Vinicolo n. 12/2025, con il coinvolgimento di AIS, FISAR, ONAV e Assosommelier, esplora tecniche, criticità e prospettive della degustazione dei vini no-low in Italia.

Data:

April 14, 2025

Tempo di lettura:

2 minuti

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L’analisi organolettica dei vini No-Low: un’inchiesta tra le associazioni di sommellerie

Cosa si deve intendere per “buon vino dealcolato”? Quali descrittori e parametri valutativi è necessario utilizzare per definirne la qualità? I tecnici degustatori italiani sono pronti ad affrontare i dealcolati?
Sono queste alcune delle domande a cui si propone di rispondere un’inchiesta esclusiva sulle tecniche e modalità dell’analisi organolettica dei dealcolati, curata per il n. 12/2025 de Il Corriere Vinicolo da Giulio Somma e Flavia Rendina, che ha coinvolto esponenti di AIS, Assosommelierm FISAR e ONAV.

Diversamente da quanto accade in altri Paesi europei, dove i vini dealcolati e low-alcol si producono da anni, in Italia potrebbe non esserci ancora nessuno specificatamente competente in materia, né esistere un metodo o una scheda di degustazione idonea alla valutazione di questi prodotti. Una situazione dovuta anche allo scetticismo e al pregiudizio che ancora circondano il mondo dei no-low nel nostro Paese.

Dall’indagine emergono infatti molteplici nodi critici: l’inadeguatezza delle attuali schede di degustazione, concepite per il vino tradizionale e incapaci di cogliere l’equilibrio sensoriale dei no-low, privi di quell’alcol che normalmente veicola gli aromi e dona rotondità al gusto; l’assenza di tipicità e riconoscibilità territoriale, ritenuta da molti un ostacolo alla piena legittimazione qualitativa di questi prodotti; la controversa presenza della parola “vino” in etichetta, che impone agli educatori del settore di confrontarsi con un prodotto percepito ancora come “altro”; infine, una diffusa diffidenza nei confronti della tecnologia, elemento chiave nella produzione dei dealcolati e spesso visto con sospetto nel mondo del vino.
Un quadro complesso, che chiama in causa non solo competenze tecniche, ma anche visioni culturali e abitudini consolidate nel mondo della degustazione italiana.

Nel servizio vengono inoltre anticipate alcune dichiarazioni tratte dalle interviste complete che verranno pubblicate su Il Corriere Vinicolo n. 13 del prossimo 21 aprile: Sandro Camilli, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS); Vito Intini, presidente dell’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Vino (ONAV); Antonella Posta, presidente di Assosommelier; Roberto Donadini, Laura Sandoli ed Emanuele Baj Rossi, rispettivamente presidente, referente del centro tecnico nazionale e delegato per Milano della Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori (FISAR).

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Ultimo aggiornamento: April 14, 2025 10:29 AM