Nel numero 23/2025 de Il Corriere Vinicolo, ampio spazio è dedicato ai dati e alle riflessioni dell’Annual Report 2025 di Valoritalia, presentato a Roma lo scorso 23 giugno. Il documento fotografa un settore che, pur nel perdurare delle incertezze internazionali, ha saputo mantenere nel 2024 un valore certificato di 9,23 miliardi di euro, con oltre due miliardi di bottiglie immesse sul mercato. Un risultato che conferma la resilienza del comparto, ma che impone anche una riflessione sulle criticità strutturali del sistema delle denominazioni.
Tra i principali trend individuati: l’ulteriore crescita degli spumanti (+5%), la tenuta delle Doc (+2,7%) e la flessione di Igt e Docg. Proprio il calo delle Docg – in contrazione per il terzo anno consecutivo – evidenzia il bisogno di interventi per rilanciare una categoria storicamente centrale nella rappresentazione del valore. Ma è il tema della frammentazione del sistema a emergere con maggiore urgenza: secondo i dati riportati, solo 20 delle 219 denominazioni certificate da Valoritalia generano l’86% dell’imbottigliato.
A fronte di un sistema vitivinicolo così articolato, sarebbe dunque necessario un cambio di prospettiva: più sinergie tra i Consorzi, maggiore efficienza operativa, una governance consortile capace di affrontare le sfide della rappresentanza. Il Report rilancia anche l’importanza delle certificazioni come driver di acquisto, in particolare quelle legate alla sostenibilità, che in Italia superano ormai per importanza il biologico, secondo un’indagine Nomisma – Wine Monitor.
Infine, ampio spazio viene dato alle prospettive future della certificazione: dalla digitalizzazione dei processi con la nuova piattaforma Tessa, all’integrazione dell’Intelligenza Artificiale, fino alla possibilità – ancora remota, ma sempre più necessaria – di una dematerializzazione dei contrassegni.
Tutti i dati, le analisi e le proposte nell’articolo completo pubblicato su Il Corriere Vinicolo n. 23/2025, a firma di Maurizio Taglioni.