OIV: nel 2023 calati produzione e consumi globali, il commercio si regge sul valore

L’anno passato è stato di molte sfide per il settore vitivinicolo mondiale: scarsa produzione a livello globale, aumento dei prezzi e pressioni inflazionistiche

Data:

April 29, 2024

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John Barker: presenta la nuova nota di congiuntura su produzione, commercio e consumo di vino nel mondo

John Barker, direttore generale dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV), ha presentato lo scorso 25 aprile, in videoconferenza dal quartier generale OIV di Digione, la nuova nota di congiuntura su produzione, commercio e consumo di vino nel mondo, dunque il report State of the World Vine and Wine Sector 2023 (qui le slide della presentaizione).

L’anno passato è stato di molte sfide per il settore vitivinicolo mondiale: scarsa produzione a livello globale, aumento dei prezzi e pressioni inflazionistiche, prima di tutto.

Continua a diminuire, per il terzo anno consecutivo, la superficie vitata mondiale, dello 0,5% rispetto al 2022 fino a circa 7,2 milioni di ettari, a causa degli estirpi avvenuti nelle principali regioni viticole di entrambi gli emisferi. I primi sei paesi per estensione del vigneto (Spagna, Italia, Francia, Cina, Turchia e Stati Uniti) rappresentano insieme il 56% del vigneto globale; i paesi produttori dell’UE hanno una quota del 45% nella superficie vitata, quelli dell’emisfero sud del 12%.

Le condizioni climatiche estreme della scorsa campagna, insieme a patologie fungine diffuse, hanno avuto un grande impatto su molti vigneti, così che la produzione 2023 ha totalizzato 237 milioni di ettolitri a livello globale (-10% vs 2022), il volume più basso registrato dal 1961. La produzione stimata per i paesi dell’UE ammonta a 145 milioni di ettolitri (-11% vs 2022), quella dei paesi dell’emisfero meridionale 47 milioni di ettolitri (-15%).

Calo registrato da OIV anche per il consumo mondiale di vino, stimato in 221 milioni di ettolitri (-2,6% vs 2022, anno che aveva già visto un calo dei consumi). A diminuire la “sete” mondiale di vino è stato (anche) l’aumento dei prezzi, in un contesto di diminuzione del potere d’acquisto dei consumatori. Nonostante ciò, alcuni mercati hanno dimostrato una certa resilienza (come Spagna, Russia Brasile e Romania). Il 48% dei consumi globali di vino 2023 è avvenuto nell’UE: si è trattato lo scorso anno di 107 milioni di ettolitri (-1,8% vs 2022 e -5% vs media quinquennale). Gli Stati Uniti sono ancora il primo consumatore mondiale di vino (33,3 milioni di ettoltri; -3% vs 2022), seguiti da Francia (24,4 milioni di ettolitri e -2,4% vs 2022) e Italia: 21,8 milioni di ettolitri (-2,5%).

La differenza tra produzione e consumo vinicolo è stata stimata in +16,1 milioni di ettolitri (-54% vs 2022). Considerando che ogni anno è destinato nel mondo alla produzione industriale un volume di vino tra i 25 e i 35 milioni di ettolitri, è ipotizzabile che la bassa produzione vinicola 2023 riporterà ad un equilibrio del mercato.

Anch’esso influenzato dagli elevati prezzi di esportazione, dalla scarsa produzione dell’emisfero australe, dall’indebolimento della domanda a livello globale, il commercio vinicolo internazionale ha visto nel 2023 un calo delle esportazioni globali volume (-6,3% fino a 99,3 milioni di ettolitri; volume più basso registrato dal 2010), parzialmente controbilanciate da un elevato valore: 36 miliardi di euro, in calo del 4,7% sul fatturato record 2022 ma ancora secondo valore mai registrato. Il valore delle esportazioni globali è stato garantito dunque dall’elevato prezzo medio di 3,62 euro per litro, il più alto di sempre (+2% vs 2022 e +29% vs 2020). Tale aumento del prezzo medio deriva, secondo OIV, dall’aumento dei costi sostenuti da produttori, importatori e distributori, ed ancora dalla pressione inflazionistica globale.

FEB

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Ultimo aggiornamento: November 25, 2024 10:39 AM