Consiglio Nazionale UIV: “Diversificare mercati e offerta, Mercosur e dealcolati vanno in questa direzione”.
Ipotesi dazi USA: Italia maggiormente esposta rispetto a competitor.
December 4, 2024
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Comunicato stampa
“Gli annunciati dazi Usa rischiano di aggravare una congiuntura già difficile se non si diversifica il mercato e soprattutto se si perseguono politiche di chiusura commerciale. Per questo Unione Italiana Vini sostiene fermamente l’accordo Mercosur e condivide il via libera dell’Italia ai vini dealcolati, una nicchia che potrebbe comunque aprire le porte a nuovi target e Paesi”. Lo ha detto oggi il presidente di Unione Italiana Vini (UIV), Lamberto Frescobaldi, aprendo i lavori dell’ultimo consiglio nazionale 2024 dell’associazione di riferimento per il settore.
“Il 60% dell’export italiano – ha aggiunto Frescobaldi – è concentrato su 5 mercati, con gli Stati Uniti che da soli valgono quasi un quarto delle nostre spedizioni: non possiamo chiuderci anche verso mercati - come il Brasile e l’America Latina - che per radici culturali potrebbero ampliare i nostri orizzonti commerciali”. Secondo un focus dell’Osservatorio UIV presentato oggi, l’Italia sarebbe il Paese fornitore europeo maggiormente esposto in caso di nuovi dazi aggiuntivi statunitensi. Dall’analisi delle importazioni nei primi 9 mesi di quest’anno emerge infatti come gli Usa siano oggi la “stampella commerciale” delle vendite italiane (+4,4% nel periodo), con una domanda che ha contribuito a limitare il calo a valore delle spedizioni verso 11 Paesi top buyer a -1,5%. Al netto del mercato Usa, la perdita salirebbe infatti a -4,9%. Meno traumatico l’effetto sulla Francia, che passerebbe dall’attuale -7,3% a -8,5%.
Commercio internazionale, vino e salute, dealcolati, nuova politica Ue sono i temi affrontati dall’Associazione, che ha fornito i numeri della propria rappresentatività. Sono 812 i soci UIV, che complessivamente esprimono un fatturato di 10,6 miliardi di euro, se si considera anche gli iscritti Anformape (macchine e prodotti per l'enologia). In aumento anche i giovani di Agivi, che conta ormai 134 soci (+10% solo nell'ultimo anno).
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