World Bulk Wine Exhibition 2025: resilienza e nuovi scenari per il vino sfuso

Il vino sfuso mostra una capacità di adattamento che sorprende in un contesto internazionale caratterizzato da tensioni commerciali e consumi altalenanti. I dati illustrati alla World Bulk Wine Exhibition di Amsterdam rivelano un segmento che continua a svolgere una funzione strategica per leggere i movimenti del mercato globale, anticipando in molti casi trend e variazioni nella domanda.

Su Il Corriere Vinicolo n. 39 dell’8 dicembre 2025, Fabio Ciarla descrive un quadro in cui il calo dei volumi movimentati si accompagna a valori stabili e a un incremento dei prezzi medi, segnali che confermano la solidità di un comparto spesso percepito come marginale ma in realtà determinante per comprendere la direzione dei flussi internazionali. La sensibilità dei vini sfusi ai mutamenti logistici, ai costi di trasporto e alle scelte di confezionamento li rende infatti un barometro particolarmente preciso delle dinamiche di mercato.

Il confronto tra Paesi produttori e importatori mette in luce equilibri ormai consolidati — con la Spagna saldamente al vertice per quantità e valore — ma anche fenomeni emergenti, come il ruolo crescente della Nuova Zelanda sul prezzo medio e il re-export del Regno Unito. Accanto ai dati, la fiera ha offerto una panoramica dei nuovi formati e delle tipologie in crescita, dai vini low e zero alcol alle soluzioni più funzionali per la distribuzione, confermando come l’innovazione non riguardi soltanto la produzione ma anche il modo in cui il vino viene movimentato e consumato.

Da non trascurare infine lo sguardo verso nuovi mercati, in particolare alcune regioni africane e asiatiche, dove il consumo cresce pur partendo da basi ridotte. Pur non in grado di compensare nell’immediato il rallentamento di piazze storiche, questi contesti segnalano potenzialità che meritano attenzione, soprattutto per chi opera in una fascia del mercato abituata a interpretare con rapidità i segnali del cambiamento.