Vitivinicoltura albanese: sviluppo, norme e partnership con l’Italia
Un’analisi sulla rinascita del vino albanese tra qualità, armonizzazione normativa e collaborazione strategica con l’Italia.
December 30, 2025
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Vitivinicoltura albanese: sviluppo, norme e partnership con l’Italia
La crescita di un sistema vitivinicolo non passa solo dalla qualità dei vini, ma dalla capacità di costruire regole, competenze e alleanze che ne sostengano lo sviluppo nel tempo.
Sul numero 40/2025 de Il Corriere Vinicolo, Alberto Cugnetto ed Elisabetta Romeo-Vareille analizzano il percorso di rinascita della vitivinicoltura albanese, mettendo in luce il ruolo strategico svolto dalla collaborazione con l’Italia, sia sul piano tecnico-produttivo sia su quello normativo e istituzionale. Un processo che negli ultimi anni ha consentito all’Albania del vino di compiere un deciso salto di qualità, valorizzando un patrimonio ampelografico ricco di varietà autoctone e aprendosi progressivamente agli standard europei.
L’articolo ricostruisce le tappe principali di questa evoluzione: dal rilancio produttivo dopo le crisi degli anni Novanta, al contributo fornito da numerose imprese italiane nella fornitura di tecnologie di cantina, competenze enologiche e materiale vivaistico; dal ruolo formativo svolto dalle università italiane, frequentate da molti giovani tecnici albanesi, fino alle prospettive aperte dal rafforzamento dell’enoturismo e dal crescente riconoscimento internazionale dei vini del Paese.

Ampio spazio è dedicato al processo di armonizzazione normativa, accelerato dall’orientamento europeista dell’Albania e dall’ingresso come 50° Stato membro dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino. In questo quadro si collocano le prime iniziative per l’istituzione di indicazioni geografiche vitivinicole e la modernizzazione del quadro giuridico nazionale, passaggi fondamentali per rafforzare identità territoriale e competitività sui mercati.
Un focus specifico riguarda il progetto di valorizzazione del Kallmet, vitigno autoctono del nord del Paese, sostenuto da programmi di cooperazione internazionale e da attività di ricerca tecnico-scientifica che hanno posto le basi per una proposta di denominazione di origine a forte valenza economica e sociale.
Il contributo si chiude con il racconto della partecipazione di UGIVI al workshop internazionale Italia-Albania svoltosi a Tirana nel novembre 2025, occasione di confronto su normativa, etichettatura, governance e strategie di sviluppo del settore vitivinicolo nell’area euro-mediterranea. Un passaggio che conferma come la cooperazione tra i due Paesi non sia solo un supporto tecnico, ma un vero ponte culturale e istituzionale per accompagnare l’evoluzione del vino albanese in una prospettiva europea.
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