Irlanda rinvia al 2028 l’obbligo di health warning in etichetta: il commento di UIV

Il governo irlandese ha posticipato di due anni l’entrata in vigore delle avvertenze sanitarie obbligatorie sulle etichette di vino e alcolici. Un contributo a cura dell’Ufficio Giuridico UIV, pubblicato su Il Corriere Vinicolo n. 26/2025, analizza le implicazioni giuridiche ed economiche della decisione

Data:

September 1, 2025

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Irlanda rinvia al 2028 l’obbligo di health warning in etichetta: il commento di UIV

Il governo irlandese ha deciso di posticipare di due anni, al 2028, l’entrata in vigore del regolamento che avrebbe imposto avvertenze sanitarie obbligatorie sulle etichette delle bevande alcoliche a partire dal 2026. La misura, contenuta nel Public Health (Alcohol) (Labelling) Regulations del 2023, prevede l’indicazione calorica e alcolica dei prodotti, avvertenze su malattie epatiche e tumori, sul consumo in gravidanza e un rimando a un sito informativo governativo.

Della questione tratta il contributo a cura dell’Ufficio Giuridico UIV (Chiara Menchini, Antonio Rossi, Martina Fusaro, Aurora Marzinotto, Nicole Bressan), pubblicato su Il Corriere Vinicolo n. 26 del 1° settembre 2025.

La decisione di rinvio arriva dopo critiche diffuse da Stati membri dell’UE, associazioni di categoria e operatori economici. Sul piano giuridico, infatti, la normativa sollevava dubbi di compatibilità con gli articoli 34 e 35 TFUE, introducendo barriere al commercio e rischi di frammentazione del mercato unico. Inoltre, l’impianto regolatorio non distingueva tra consumo moderato e abuso di alcol, in contrasto con l’impostazione equilibrata della risoluzione Beca del Parlamento europeo (2022).

Per il comparto vitivinicolo europeo, le conseguenze economiche sarebbero state rilevanti: etichette dedicate al solo mercato irlandese, maggiori costi di conformità e oneri amministrativi difficilmente sostenibili per le PMI. Non a caso la scelta irlandese è stata letta come una risposta anche a possibili ripercussioni commerciali internazionali, in particolare da parte degli Stati Uniti.

“Il rinvio rappresenta un punto di svolta positivo per le imprese italiane ed europee, perché evita la frammentazione normativa e tutela il mercato unico”, ha commentato il segretario generale di Unione Italiana Vini, Paolo Castelletti. UIV continuerà a seguire il dossier, anche in vista della revisione della Dichiarazione Politica ONU sulle malattie non trasmissibili di fine settembre, che potrebbe riaccendere il confronto internazionale sulle politiche in materia di alcol.

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Ultimo aggiornamento: September 1, 2025 5:59 AM