Nel 2017 la nomenclatura combinata è stata riformata, introducendo nuove voci che consentono di monitorare con maggiore dettaglio alcune tipologie di vino: oltre alla categoria generale dei vini confezionati in contenitori >2<10 litri, per l’Italia come grandi novità abbiamo Prosecco Doc-Docg e Sicilia Doc.
Nel primo trimestre 2017 la Doc Sicilia ha cumulato un export di 21.000 ettolitri per 5,7 milioni di euro, di cui il grosso è ascrivibile a vino rosso (4,2 milioni di euro), per prezzi medi attestati a 2,70 euro al litro, con il picco dei bianchi a 3,00.
Due terzi del vino Sicilia Doc vanno in tre Paesi: nell’ordine Germania, Usa e UK, e la stessa graduatoria la troviamo anche suddividendo la classifica tra rossi e bianchi.
Bianchi che invece trovano una buon bacino di utenza in Giappone, quarta destinazione che vale il 9% del totale, contro il 4% per i rossi, che a loro volta hanno come quarta destinazione il Belgio. Le due tipologie si riallineano sui Paesi Bassi, quinta destinazione, ma con un peso maggiore per i bianchi (6%), e sulla Francia, settima destinazione con un peso per entrambe del 3%. Il Canada, seppure con valori inferiori, riveste più importanza relativa per i bianchi (4% di quota contro il 3%), mentre per i rossi sale in alto nella classifica la Cina, al nono posto con valori pari a 121.000 euro nel trimestre, equivalenti a una share del 3% (contro meno dell’1% per i bianchi).
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Istat