Crisi dello Champagne: l'opinione di Sébastien Le Golvet (Henri Giraud)

Lo Champagne affronta una crisi con cali significativi di esportazioni e fatturato. Sébastien Le Golvet (Henri Giraud) offre la sua visione: ogni crisi può trasformarsi in un'opportunità per chi sa innovare mantenendo la propria identità.

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December 18, 2024

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Crisi dello Champagne: l'opinione di Sébastien Le Golvet (Henri Giraud)

Nel primo semestre dell'anno lo Champagne ha registrato una riduzione dei volumi esportati pari al 18% con un calo dei fatturati del 17% (si veda in proposito anche il Dossier Spumanti, Il Corriere Vinicolo n. 37/2024). Le ragioni restano poco chiare, e probabilmente sono legate a una combinazione di fattori economici, culturali e sociali di consumo, ma la riduzione delle esportazioni in tutti i mercati obiettivo rimane uno degli elementi più incisivi.

 

I produttori francesi non sembrano tuttavia intenzionati a correre ai ripari con misure drastiche o modaiole. Questa almeno è la posizione della maison Henri Giraud trasmessa dal suo chef de cave Sébastien Le Golvet, intervistato in occasione del Simei 2024 da Giulio Somma e Flavia Rendina (l’intervista è pubblicata su Il Corriere Vinicolo n. 40 del 16 dicembre 2024, alle pagine 14 e 15).

Nessun particolare timore, dunque: “La crisi esiste e ci preoccupa costantemente; ma allo stesso tempo crediamo che ogni momento di crisi possa rappresentare per chi lavora bene un vantaggio...ciò che ci preoccupa ci rende più forti”. La crisi in atto non mette dunque in discussione i “fondamentali” della grande Aoc (Appelation d'Origine Contrôlée), e anzi Le Golvet rilancia: dalle crisi nuove opportunità, dalla coerenza identitaria le nuove soluzioni: “Innovazione non è tradire il passato, ma creare qualcosa per le nuove generazioni”. Una lezione di marketing su cui riflettere.

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Ultimo aggiornamento: December 18, 2024 10:54 AM