Dal Cin (Anformape): serve un “progetto comune” per il vino
Anformape: segnali di preoccupazione, scarsa vendemmia, calo dei consumi e crisi geopolitiche rendono tutto più complicato
February 7, 2024
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Il presidente di Anformape "Dobbiamo pensare a un progetto comune nella filiera del vino italiano, siamo tutti nella stessa barca"
“Dobbiamo pensare a un progetto comune nella filiera del vino italiano, siamo tutti nella stessa barca. Noi come fornitori lavoreremo per un maggiore controllo dei costi, anche grazie al rientro di alcune crisi come quella delle materie prime e dell’energia, così da arrivare sul mercato con prezzi più competitivi rispetto all’anno scorso […] ma è necessario un patto di collaborazione con i produttori, chiamati a loro volta a intercettare con puntualità i cambiamenti dei consumi”.
Questa la proposta (e la strategia per il futuro prossimo) di Marzio Dal Cin, Presidente di Anformape, raccolta da Giulio Somma e Fabio Ciarla per Il Corriere Vinicolo (l’intervista completa sul numero 4/2024 del 5 febbraio).
L’Associazione Nazionale Fornitori Macchine Accessori e Prodotti per l’Enologia (confederata di UIV - Confederazione Nazionale della Vite e del Vino) ha chiuso un buon 2023, trainato dagli ultimi ordini del segmento impiantistica, ma vi è stato anche un sensibile rallentamento nel secondo semestre, soprattutto nel segmento prodotti enologici e accessori. Così, dopo una buon crescita nell’ultimo biennio, i segnali di preoccupazione sono oggi chiari: la scarsa vendemmia e il calo dei consumi, cui si aggiungono le crisi geopolitiche, che rendono tutto più complicato.
“Tutti insieme dobbiamo interrogarci su dove sta andando il mercato del vino, come si stanno spostando i consumi e quali sono le possibilità di intercettare nuovi pubblici o nuove occasioni di vendita. C’è bisogno di una maggiore conoscenza del mercato nel suo complesso, gli studi e gli enti di ricerca specializzati ci sono, quindi bisogna muoversi tutti insieme con la massima tempestività” (Marzio Dal Cin).