I lavori del Consiglio nazionale dell’Unione Italiana Vini – Confederazione Italiana della Vite e del vino, tenutosi lo scorso 4 dicembre nella sede sociale di Roma, hanno confermato che sebbene oggi non manchino importanti sfide per il vino italiano, l’associazione può senza dubbio essere soddisfatta per aver condotto nel 2024 una certamente proficuainterlocuzione con la politica e le istituzioni, a livello nazionale ed europeo. Grazie all’impegno di UIV sono stati messi dei punti fermi su alcuni dossier strategici - dealcolati, promozione ed espianti - i cui effetti si misureranno già dai primi mesi dell’anno prossimo.
Come si legge su Il Corriere Vinicolo n. 39 del 9 dicembre 2024 (che riporta a cura di Giulio Somma e Fabio Ciarla la cronaca e l’analisi della giornata del Consiglio), i risultati importanti conquistati nel confronto continuo con le istituzioni nazionali e sovranazionali sono stati celebrati dalle parole del presidente Lamberto Frescobaldi, che in questa occasione ha sottolineato anche la continua crescita dell’Unione Italiana Vini che, grazie ai nuovi ingressi, tocca oggi quota 812 soci. Il fatturato complessivo raggiunge i 10,6 miliardi di euro, considerando anche gli iscritti ad Anformape, l’Associazione Nazionale Fornitori Macchine Accessori e Prodotti per l’Enologia presieduta da Marzio Dal Cin. Buone notizie anche dalle nuove leve, con un aumento del 10% in un anno dei soci di Agivi (Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani), altra realtà appartenente alla famiglia UIV, che sotto la presidenza di Marzia Varvaglione è arrivata a contare oggi 134 aderenti.
Nel 2025, ha ricordato Frescobaldi, l’Associazione festeggerà i 130 anni dalla sua fondazione a Milano nel dicembre del 1895.