Vino italiano: innovazione, resilienza e sfide future secondo gli imprenditori del settore
Gli esperti intervistati in Il Corriere Vinicolo esplorano le sfide e le opportunità future del vino italiano, tra innovazione, resilienza e la necessità di affrontare la crisi globale del settore.
February 10, 2025
2 minuti
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Vino italiano: innovazione, resilienza e sfide future secondo gli imprenditori del settore
determinazione sono le parole chiave del sentiment verso il futuro prossimo del vino espresso dagli imprenditori intervistati da Giulio Somma sul numero 10 de Il Corriere Vinicolo, pubblicato il 10 febbraio 2025. Al direttore del settimanale di Unione Italiana Vini ha risposto, per primo, Lamberto Frescobaldi, partendo dal “tema del momento”, cioè quello dei vini dealcolati.
I dealcolati sono però solo il punto di partenza per una più generale riflessione del Presidente di UIV sull’atteggiamento culturale che l’imprenditoria italiana deve acquisire e rafforzare rispetto al grande tema del cambiamento: “Il vino italiano parla tanto di tradizione, ma la realtà è che ha sempre cercato l’innovazione e ne ha fatto una chiave di successo. Ed è quanto deve continuare a fare adesso. La tradizione”, sottolinea Frescobaldi, “è oggi spesso vissuta come una comfort-zone di rifugio dove cerchiamo rassicurazioni rispetto all’incertezza del futuro, ma si tratta di una pericolosa distopia, perché la tradizione non chiede di essere stancamente ripetuta, ma studiata per innovare.”
Riflessioni, accenti e proposte diverse nelle altre testimonianze raccolte: quella di Francesca Argiolas (Cantine Argiolas), incentrata sul tema della “resilienza come soluzione” all’impasse in cui si trova oggi il mondo del vino; quella di Sergio Dagnino (Prosit Group), che si dipana dalla constatazione che la crisi mondiale del vino stia solo accentuando quelle debolezze del sistema italiano legate all’assenza di una vera politica agro-industriale, all’incapacità della filiera di fare sistema, alla presenza di pochi marchi forti e all’eccessiva dipendenza dalle exclusive labels e dalla dinamica del prezzo; quella di Valentino Sciotti (Fantini Wines) che invita all’unità del settore, perché sono le divisioni a portare a scelte sbagliate; e ancora quella di Franco Donati (Terre Cevico) che trova nella capacità di abituarsi alle crisi e nel viverle come spazio da esplorare, studiare ed analizzare, una possibilità per migliorars e adeguare le strategie aziendali all’evoluzione dei mercati e della società.
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